Personal Branding

Leonardo da Vinci e l’arte del Personal Branding (in 10 passi)

Gioconda BrandingLa capacità di promuovere se stessi: un’arte in cui noi Italiani sembriamo non sempre eccellere, e per la quale cerchiamo spesso suggerimenti da guru stranieri.
Ma siamo proprio sicuri di dover trovare altrove un modello da seguire?
Direi di no. Potremmo, infatti, prendere esempio da quel genio rinascimentale che è stato Leonardo da Vinci: pittore, architetto, scienziato; summa perfetta di competenze racchiuse in un solo uomo.
Immaginiamoci Leonardo oggi, alle prese con un curriculum o un profilo LinkedIn, come sceglierebbe di presentarsi?
Credo non diversamente da quanto fece nel 1482, quando scrisse a Ludovico il Moro per farsi assumere.
Ciò cui mi riferisco è contenuto nel Codice Atlantico, e non è propriamente un Cv come noi oggi lo intendiamo, quanto piuttosto una lettera (famosissima) potente ed efficace, che in soli 10 punti convinse il Duca a scegliere Leonardo.

Vediamo insieme quali sono i suoi passaggi logici:

Avendo, signor mio Illustrissimo, visto et considerato ormai ad sufficienzia le prove di tutti quelli che si reputano maestri et compositori de instrumenti bellici, et che le invenzione e operazione di dicti instumenti non sono niente alieni dal comune uso, mi exforzerò, non derogando a nessuno altro, farmi intender da V. Excellentia, aprendo a quella li secreti miei, et appresso offrendoli ad omni suo piacimento in tempi opportuni, operare cum effecto circa tutte quelle cose che sub brevità in parte saranno qui sotto notate (et anchora in molte più secondo le occurrentie de’ diversi casi etcetera):

Leonardo inizia chiarendo al Duca che:

– è consapevole del suo bisogno (trovare qualcuno che sia finalmente in grado di risolvere i problemi militari)

– conosce tutti quelli che si spacciano per inventori e, di fatto, non hanno prodotto risultati davvero creativi (Leonardo comunica e posiziona se stesso per differenza, ed entra in sintonia con il sentire del Duca)

– occorre guardare oltre il problema e andare alla soluzione (e quest’ultima è lui stesso ad offrirla).

Perché?

Perché Leonardo ha tutte le conoscenze e le competenze utili al caso e, soprattutto, si offre personalmente di svelarle, e di metterle a disposizione del Duca nel modo più trasparente e comprensibile (promessa di valore). Nel testo accennerà solo qualcosa, ma lascia intendere che può fare molto altro, seguendo in maniera “sartoriale” le esigenze del suo cliente (il Duca).

In pratica, cosa sta “vendendo” Leonardo?

La sua conoscenza eclettica (ciò che rappresenta la sua unicità, il suo valore aggiunto), ma anche la sua creatività e la sua flessibilità: dimostrando di saperle focalizzare sulle esigenze “aziendali” che via via si presenteranno.

Sta parlando di Know-how. La conoscenza è dentro di sé. Leonardo ha tutto ciò che gli serve per affrontare i problemi: assumerlo vuol dire portarsi in casa uno scrigno pieno di pepite d’oro.

Ed ecco i 10 punti in cui prosegue l’articolazione della sua proposta:

1. Ho modi de ponti leggerissimi et forti, et atti a portare facilissimamente, et cum quelli seguire, & alcuna volta fuggire li inimici, et altri securi et inoffensivi da foco et battaglia, facili e commodi da levare et ponere. Et modi de arder et disfare quelli de l’inimico.

Leonardo esplora tutte le possibili esigenze del Duca: egli potrebbe infatti aver bisogno sia di sistemi d’attacco, sia di difesa. Chiarisce quindi che sa come creare, ma anche come distruggere. In sostanza è come se dichiarasse “sono così dentro la cosa, anzi sono un tutt’uno con la cosa (e quindi ne conosco i punti di forza e di debolezza) che sono in grado di fare ciò che voglio: creo, adatto, elimino. Mi dica solo cosa le serve, poi sarò io ad occuparmene”.  Questo passaggio mostra con potenza la consapevolezza, l’identificazione, l’allineamento di Leonardo rispetto alle sue competenze.

In questo, e nei successivi passaggi (2-6), Leonardo inoltre solleva psicologicamente il Duca dal suo problema (battere il nemico). Attraverso l’uso strategico di alcuni aggettivi, sottolinea la facilità, la comodità dei vari strumenti che propone, facendo pregustare a Ludovico il Moro i vantaggi di cui godrà assumendolo (crea così un’associazione vincente tra se stesso e un’emozione positiva). Se ciò non bastasse, il problema viene riposizionato ma stavolta sul nemico il quale, grazie alle strabilianti invenzioni, sarà gettato in una condizione di spavento e confusione tali da essere sconfitto (il risultato finale atteso del Duca).

2. So in la obsidione de una terra toglier via l’acqua de’ fossi, et fare infiniti ponti, ghatti et   scale et altri instrumenti pertinenti ad dicta expedizione.

3. Item, se per altezza de argine, o per fortezza de loco et de sito non si potesse in la obsidione de una terra usare l’officio de le bombarde, ho modi de ruinare omni rocca o altra fortezza, se già nun fusse fondata in su el saxo.

4. Ho anchora modi de bombarde commodissime et facili da portare, et cum quelle buttare minuti (saxi a similitudine) di tempesta; cum el fumo di quella dando grande spavento all’inimico, cum grave suo danno et confusione.

5. Item, ho modi, per cave et vie secrete et distorte, facte senza alcuno strepito, per venire ad uno certo et disegnato lo[co], ancora che bisogniasse passare sotto fossi o alcuno fiume.

6. Item, farò carri coperti, securi et inoffensibili, i quali entrando intra li inimica cum sue artiglierie, non è si grande multitudine di gente d’arme che non rompessino. Et dietro a questi poteranno sequire fanterie assai, illesi e senza alcun impedimento.

7. Item, occurrendo di bisogno, farò bombarde, mortari et passavolanti di bellissime et utile forme, fora del comune uso.

Al punto 7, Leonardo trascina il Duca su un piano sensoriale. Parla della propria capacità di innovazione, facendogliela quasi “assaporare”, e portandolo ad immaginare la bellezza oltre che l’utilità degli strumenti che propone. Insomma, sta cercando di far già vivere al Duca un’“esperienza”, diversa e piacevole.

8. Dove mancassi le operazione de le bombarde, componerò briccole, manghani, trabuchi et altri instrumenti di mirabile efficacia, et fora del usato; et insomma, secondo la varietà de’ casi, componerò varie et infinite cose da offender et di[fendere].

Per evitare infine di poter sembrare poco concreto, Leonardo prende alcune precauzioni: ipotizza che, come a volte accade, qualcosa potrebbe non funzionare; ma se anche fosse, ciò non costituirebbe un ostacolo, bensì uno stimolo per sviluppare altri strumenti efficaci, nuove soluzioni. Insomma Leonardo è un uomo che ama le sfide…e questo dovrebbe di certo piacere al Duca.

9. Et quando accadesse essere in mare, ho modi de molti instrumenti actissimi da offender et defender, et navili che faranno resistenzia al trarre de omni grossissima bombarda et polver et fumi.

10. In tempo di pace credo satisfare benissimo a paragone de omni altro in architectura, in composizione di edificii publici et privati, et in conducer acqua da uno loco ad uno altro. Item, conducerò in scultura di marmore, di bronzo et di terra, similiter in pictura, ciò che si possa fare ad paragone de omni altro, et sia chi vole. Item si poterà dare opera al cavallo di bronzo, che sarà gloria immortale et aeterno onore de la felice memoria del Signore vostro patre et de la inclita casa Sforzesca.

Tocco finale:

Leonardo solletica il Duca facendogli considerare la propria utilità anche in tempo di pace. Egli ha molto altro da offrire in campo pittorico, architettonico, nella scultura, nella realizzazione di quel monumento equestre in bronzo, che in eterno celebrerà la memoria del padre del Duca, e della nobile casata degli Sforza. Aspetti che Ludovico il Moro potrebbe apprezzare anche più del fare la guerra, come lo stesso Leonardo del resto.

Ciò che è importante notare, è che queste “chicche”, Leonardo le riserva alla fine, come ultimo tassello di convincimento, come chiusura “in positivo” dopo tante idee battagliere, come valore aggiunto rispetto ad altri candidati e, soprattutto, solo dopo aver già convinto il Duca rispetto a quanto cercava – una soluzione ai suoi problemi militari – mostrando quindi di essere, come diremo oggi, assolutamente in linea con la Job position.

Et se alchuna de le sopra dicte cose a alchuno paressino impossibile et infactibile, me offero paratissimo ad farne experimento in el parco vostro, o in quel loco piacerà a VostrA Excellentia, ad la quale humilmente quanto più posso me recomando.

Nulla è lasciato intentato da Leonardo: le tre righe finali sono quindi dedicate al “repetita iuvant”. Se anche qualche idea sembrasse ancora impossibile, egli sarebbe disposto a dare prova della propria abilità.

Mettendo quindi in atto un’ultimissima operazione di Marketing (la cosiddetta call to action), è come se Leonardo dicesse al Duca: “Mi metta alla prova e non se ne pentirà. Lei non rischia nulla, il rischio d’impresa (e anche il talento) è il mio”!

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