LinkedIn

Scuola – Università – Lavoro: come LinkedIn rivoluzionerà la filiera dell’orientamento

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LinkedIn — la più grande network professionale al mondo — capace di accogliere ogni due secondi un nuovo membro, sta crescendo inarrestabilmente.

Fino ad oggi, LinkedIn è stato popolato da professionisti interessati a promuovere strategicamente le proprie competenze ed attività. Lo strumento, infatti, permette di: trovare lavoro (attraverso la sezione “job”), costruire legami proficui (mediante i “gruppi”), aumentare il proprio bagaglio d’informazioni (con le “news” e, più recentemente, con i diversi “canali tematici” e i singoli “influencer” che si può scegliere di seguire).

In aggiunta a tutto questo, due elementi da poco introdotti, rischiano di impattare fortemente l’esistente  e stravolgere l’intera filiera dell’orientamento.

Quali sono?

1. l’accesso ampliato ai giovani dai 13 anni di età
2. le University Pages

Va da sé che l’ampliamento a una fascia d’utenza così giovane deve comportare una serie di accortezze necessarie per amministrare in sicurezza i nuovi profili.  A questo scopo, all’interno dell’Help Center di LinkedIn, alcune sezioni sono espressamente dedicate alle famiglie e agli educatori, e consentono loro di conoscere le misure prese in merito alla gestione della privacy e dei dati.

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Per quanto riguarda i vantaggi cui i ragazzi andranno incontro, occorre segnalare che con l’accesso essi potranno:

– costruire nel tempo il proprio personal branding,
– raccontarsi attraverso la scrittura professionale del proprio profilo, scegliendo   accuratamente le foto e il linguaggio,
– imparare ad utilizzare uno strumento che nulla ha a che vedere con Facebook, e che mira ad aiutarli ad orientarsi rispetto alle scelte di studio e di carriera.

Con l’entrata in LinkedIn, uno studente del 4° o del 5° anno delle superiori, alle prese con la scelta Universitaria (chiamiamolo Marco), potrà visitare le pagine delle Università di tutto il mondo, senza fermarsi alla sola descrizione “vetrina” dello specifico Ateneo.
Grazie alle interazioni tra studenti, docenti, famiglie, professionisti, Marco potrà cominciare ad “annusare” che aria tira in uno specifico Ateneo, e grazie ad uno strumento furbetto (l’Alumni Tool) avere accesso ad informazioni finora difficili da reperire, che lo aiuteranno a compiere scelte più consapevoli.

Marco potrà infatti:

– “osservare” i percorsi di studio scelti da colleghi di poco più grandi;
– “analizzare” tali percorsi e capire dove li hanno condotti, e attraverso quali passi: esempio in quali aziende altri studenti hanno svolto stage, in quali aree geografiche lavorano e risiedono oggi;
“misurare” le tappe che lo separano dai suoi obiettivi futuri ancora solo immaginati, desiderati, ma che, proprio perché qualcuno li ha già conquistati, sembrano in questo modo più concreti, misurabili e raggiungibili.

Fin dalle scuole superiori, e proseguendo lungo tutto il percorso universitario, gli studenti potranno quindi chiarirsi le idee; ma anche gli orientatori universitari si ritroveranno fra le mani uno strumento pratico e potente (da aggiungere ai molti altri usati durante i colloqui di orientamento e coaching), che consentirà loro di lavorare con i ragazzi aiutandoli a scorgere le tante opzioni possibili, anche le meno scontate, stimolandoli ad una pianificazione di percorso realistica e allo stesso tempo sfidante.

Il valore aggiunto offerto da LinkedIn è quello di costituire un motore di ricerca dedicato esclusivamente all’ambito professionale. Le informazioni che otterremo attraverso le nostre ricerche saranno, infatti, molto più “dense di significato” rispetto a quelle di un qualunque motore che ospita tutto lo scibile della conoscenza.

Lo scenario si fa dunque, a vari livelli, più ampio e interessante: gli operatori di orientamento o i docenti dovranno avere l’accortezza di formare i ragazzi sull’uso professionale e strategico di questo strumento, ma, a ben guardare, aumenterà anche il tasso di “responsabilità” individuale.

Ognuno, infatti, professionista, docente, orientatore o studente che sia, aprendo il profilo su LinkedIn, diverrà fonte di possibile “ispirazione” per le scelte altrui e non sarà più ambasciatore solo di se stesso, ma inevitabilmente anche della propria Università, della propria azienda.

Come da un cappello a cilindro, LinkedIn continua a tirar fuori magicamente strumenti e opzioni cui si fatica quasi a stare dietro, e che riescono non solo a cogliere i bisogni degli utenti, ma anche offrire prospettive e visione in un mondo sempre più complesso, globale e social.

Finiremo per essere tutti un po’ più orientati e responsabili nel compiere le nostre scelte?

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