La mattina è tutto più bello, più naturale, più silenzioso, più osservabile. La mattina anche gli insights arrivano freschi, nitidi e veloci. Stamani è iniziato con una sessione di coaching alle ore 7.00, spesso accade di fare questo mestiere nei luoghi e negli orari più diversi, a seconda delle esigenze dei clienti che servo.
E l’ispirazione che questa mattina ha posto alla mia giornata è stata questa:
In ogni esperienza che fai, porta e aggiungi un pò di bellezza, sempre. Farai la differenza immediatamente.
Il mio è un passato professionale da creativo, e la bellezza ha sempre fatto parte del mio bagaglio sensoriale. Ma ciò non vuol dire che sia relagata a mestieri ed ambiti vocati ad essa. Viviamo perennemente in contesti e aziende che sembrano aver dimenticato l’importanza di tutto ciò. Energia bassa, luoghi asettici, spazi che non consentono la concentrazione o l’intimità con le proprie riflessioni, ritmi e pressioni che su tutto pongono l’accento meno che su relazioni, gentilezza, cura, bellezza. Eppure – e non sono io a dirlo ma sempre più frequenti studi scientifici – anche il mondo del lavoro avrebbe bisogno di cambiare frequenza, di cambiare vibrazione.
Nel mondo del lavoro, si tende infatti a concentrarsi prevalentemente su un certo tipo di energie: quelle di potenza, di sforzo, sull’ottenimento di risultati, mentre lo spettro di energie che possiamo praticare è molto più ampio: es. amore, compassione, verità, bellezza, armonia.
Un ambiente tossico, dove le persone stanno male, sono spossate, schiacciate, non hanno spazi fisici nè mentali per potersi ritemprare non può generare nulla che sia realmente produttivo, creativo, nuovo, competitivo. E Dio sa quanto ce n’è urgenza oggi.
La dicotomia “dovere” – “piacere” non ha senso di esistere. Infatti, per reclamare il tuo potere creativo, e anche per aumentare la tua produttività, hai proprio bisogno di connetterti con il più ampio spettro di energie dentro di te.
Per accedere alle forme di energia più alte (amore, compassione, gioia, empatia, etc) il segreto è coltivare la gratitudine. Per cosa sei grato oggi? Te lo sei mai chiesto?
Ma restiamo sul tema della Bellezza, e focalizziamolo al tuo lavoro.
Come puoi rendere un ambiente, una situazione, una relazione, un gruppo di lavoro più “bello”?
Cosa è per te la “bellezza”?
Non serve andare astratti. Parlo di un qualcosa di molto, molto semplice e alla portata di ciascuno. Ti racconto un esempio molto semplice, che mi ha colpito immediatamente quando l’ho visto.
Nella serie TV “I bastardi di Pizzofalcone” l’ispettore Giuseppe Lojacono, romano d’origine e siciliano di adozione, viene trasferito a Napoli e viene chiamato dalla questura a far parte della squadra del commissario Palma, uomo dai modi gentili, poliziotto integerrimo, a cui, in attesa della agognata promozione, viene affidata una squadra di agenti che non ha scelto, per di più macchiati di una qualche colpa e per questo ritenuti poliziotti scomodi dai dirigenti dei commissariati di appartenenza che non vedevano l’ora di liberarsene.
Giuseppe Lojacono entra in questo commissariato che è – come luogo fisico – piuttosto “sgarrupato”, decadente. La prima azione che fa?
Dietro alla sua scrivania, c’è una parete con una evidente scrostatura di vernice, una specie di buco. Ebbene, tra le prime scene del film, anche a definire subito il personaggio e le sue caratteristiche psicologiche e comportamentali, si vede Giuseppe Lojacono che porta la cazzuola e la calce e risistema quella parete.
Chiamalo #fengshui, chiamala #leadership, chiamala #impattare, ma la #bellezza ha a che fare con molto, moltissimo e può innalzare le vibrazioni personali, di gruppo, aziendali, e di fatturato, con naturale velocità.
Buona Bellezza a te e al tuo lavoro!
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