La macchinetta del caffè e il distributore di snack e bevande, quel luogo mitico, quello in cui tutte le informazioni passano, quello in cui spesso ti comunicano le cose più spinose, così, mentre cerchi di deglutire una merendina che finisce per andarti di traverso e restarti sullo stomaco, perchè ci si aggiunge pure una comunicazione tossica.
Quel luogo che finisce per riunire tutti in cerchio lì davanti (novello totem dell’insalubre capitalismo), a buttare dentro la monetina (neanche fossimo a Fontana di Trevi) per ottenere un sedativo o una momentanea gioia del gusto o quella sferzata del picco glicemico che ti consente di tirare avanti un’altra ora e mezza.
Sarò franca e arrivo diretta al punto: io vedo sempre più chiara una equazione. Ed è questa: un’azienda che offre ai propri dipendenti una macchinetta che spaccia “solo” alimenti tossici, sta alimentando un ambiente tossico, sta contribuendo all’aumentare di malattie, di calo di performance, e sta dando una chiara immagine di azienda “plastica”, tossica e poco attenta all’umano.
Dichiarazione forte? Si. Vuole esserlo.
In un’epoca in cui allergie, malattie croniche, intolleranze ma anche semplice diversità culturale la fanno da padrone, che senso ha quella macchinetta che sputa fuori solo un certo tipo di cose, proprio quelle che non daresti mai a tuo figlio (lo spero). Non si potrebbe riempire anche di altro?
Credo ormai non sia un segreto che siamo fatti di ciò che mangiamo, e che quindi rimpinguare i propri dipendenti di cibo scadente e artefatto come potrebbe aumentare la nostra produttività? Come potrebbe essere considerato un buon modo per mantenerci sani e in salute a lungo? Come non immaginare che anche questa scelta di nutrire i propri dipendenti con certe cose, non incida sul tasso di malattie, gastriti, visite mediche, sbalzi di umore, assenze?
Per fortuna non tutte le aziende sono completamente inconsapevoli. Sono entrata in aziende fantastiche, in cui si mangiava meglio che in un ristorante stellato. E sono entrata in aziende in cui con molta semplicità c’erano macedonie, prodotti biologici e quantomeno una varietà di nutrimenti più sani e per tutti.
Sia ben chiaro, se ti piace massacrarti con cibo scadente puoi ben farlo. Ma che te lo propini la tua stessa azienda, non la vedo una cosa furba. Proprio dal punto di vista di business. E ci aggiungo di immagine. Di reputazione.
Girandone molte non posso non notare le differenze, e spesso un indicatore così sottovalutato come le macchinette del caffè, sono lo specchio di una cultura aziendale. Tutto parla. Sempre.
Se sei un imprenditore o stai avviando una tua impresa, e magari non ci hai riflettuto a sufficienza, spero questo articolo ti ispiri a badare anche a questi che “sembrano” piccoli dettagli, e che invece lavorano sul tuo Brand.
Puoi pagare tutte le assicurazioni che vuoi ai tuoi dipendenti, ma se li nutri con tossine, quelle tossine circoleranno nella tua azienda e impatteranno su di essa nonché sulle malcapitate vite dei tuoi dipendenti inconsapevoli. Potresti invece usare questo argomento per innescare un nuovo lavoro con le tue persone, un lavoro sulla consapevolezza e la condivisione di prassi più sane. E su questa metafora ci puoi lavorare a 360 gradi, dall’alimentazione al business. Tutto tiene. Sempre.
Per fortuna molti si attrezzano, si portano da casa quanto tollerano, ma poi mangiare da soli fa asociali, e si sa, le tribù aziendali sono feroci con chi si estranea.
Credo che stiamo facendo un lentissimo passaggio verso una nuova epoca, in cui la tanto sbandierata attenzione alle risorse umane prenderà forme molto concrete e visibili in piccoli gesti di attenzione come quello di ampliare (quantomeno) l’offerta di nutrimento per chi lavora con noi.
Alcune aziende, vitali, poco plastiche, meno tossiche di altre nella loro cultura aziendale lo stanno già comprendendo.
Se leggi i miei articoli sai che mi occupo anche del tema #benessere, e magari conosci anche il mio corso #Change in cui parlo anche di questo.
Fammi sapere nei tuoi commenti, come ti nutri a lavoro? Come alimenti le tue performance? Come lavori su vitalità, benessere, salute, consapevolezza e impatto sociale nel tuo business?
Molto interessante questo articolo, non ci avevo mai pensato Serenella, all’equazione tra distributori automatici e benessere aziendale 🙂
Ci sono tanti piccoli aspetti di cui tenere conto e questo a mio avviso è uno di quelli, molto sottile, molto ininfluente a livello apparente, ma che parla di cultura aziendale, eccome.