Belle le sfide lavorative. Nuovi incarichi, nuove città o nazioni, primi lavori, passaggi dal lavoro dipendente alla libera professione.
Si tratta delle situazioni in cui siamo più carichi. Pieni di idee, speranze e aspettative. L’energia è al massimo, focalizzata e concentrata in modo potente, a dare il meglio di noi.
Se a inizio carriera planiamo dentro contesti spesso complessi, in cui capire quali sono le reali forze in gioco non è facile, dove ciò che è scritto sull’organigramma non corrisponde a quanto riscontriamo nella realtà; anche quando siamo nel pieno della carriera e dobbiamo fare dei salti, dei cambiamenti importanti, assumere nuovi ruoli, cambiare azienda, puntare al ruolo per cui ci prepariamo da anni, necessitiamo di pulirci da tanti altri impegni, distrazioni e puntare la giocata sugli aspetti vincenti.
Si tratta di mesi critici. Quelli prima e quelli dopo il cambiamento, in cui dobbiamo essere pronti a investire tanto di noi….e in cui il rischio è che finiamo per sacrificare qualcosa.
Ebbene sì. Sacrifichiamo spesso qualcosa di noi. Non è necessario, ma purtroppo, se non siamo molto consapevoli, questo accade. Il caso più evidente, per tutti, è quello che si verifica quando, per lavoro, siamo chiamati a spostarci in altri luoghi. Cambio di città, cambio di colleghi, cambio di casa, cambio di abitudini e ritmi. Non è un affare da poco. Perché? Perché allo stress del nuovo impatto lavorativo, alla voglia di performare bene e dimostrare, si aggiunge anche lo stress di molti altri aspetti della nostra vita che mutano.
Ogni cambiamento genere stress. Figuriamoci un cambiamento che impatta tanti aspetti della nostra vita in maniera sistemica.
Ci potrebbero venire a mancare amici, familiari, abitudini alimentari, comodità, oppure potrebbe cambiare il tipo di ironia cui eravamo abituati se addirittura ci spostiamo in una cultura o nazione molto diversa dalla nostra. A questo riguardo ho scritto un post che ti aiuta a prepararti per una sfida lavorativa all’estero.
Il vero problema è che con grande probabilità, almeno all’inizio, potresti buttarti a capofitto sul lavoro, tanto da tralasciare altre aree di vita che invece ti forniscono energia e bilanciamento. Restare a lavoro oltre l’orario, saltare i pasti per seguire i tanti nuovi progetti che hai messo in piedi, lavorare di sabato e domenica per passare il tempo visto che non conosci ancora nessuno, fare qualcosa che ti piace (lavorare) in un luogo in cui ancora non hai scoperto cos’altro fare.
Se ti riconosci in queste dinamiche presta molta attenzione. Se questa fase si protrae troppo, il rischio che tu finisca in burn-out o in un’atteggiamento di workaholism è alto. Il bilanciamento di tutte le sfere della tua vita è importante. E bada bene che più ti viene richiesto uno sprint, uno sforzo di grandi prestazioni e performance, più hai bisogno di essere bilanciato, da subito. Ti sconsiglio quindi di rinviare a dopo i primi mesi…quando avrai preso il tuo ritmo, sarai entrato a regime, ti sarai fatto conoscere e sentirai di aver dimostrato e esserti guadagnato fiducia nel nuovo ruolo o lavoro. E’ proprio fin da subito che devi essere attento a te, al tuo bilanciamento perchè dopo:
- potresti aver preso un ritmo e nuove abitudini che ormai si sono installate e ti sarà difficile staccartene
- contrariamente a quanto potresti pensare, restare bilanciato ti farà performare molto meglio.
Allora ti domando ora, in quali aree della tua vita – indipendentemente che tu sia nel mezzo di una sfida lavorativa o meno – senti di essere sbilanciato? A cosa non stai prestando tempo e attenzione?
Se è troppo che non ti concedi svago e divertimento, ad esempio, alla domanda “cosa ti diverte o piace fare?” potresti non essere più in grado di rispondere. Perchè te lo sei dimenticato, visto che è tanto che non lo fai. E questo esempio vale per tutte le altre aree della tua vita.
Allora cosa puoi fare fin da subito?
2 cose.
- Rintracciare a cosa stai dedicando tutte le tue energie.
- Prendere consapevolezza delle altre aree della tua vita che necessitano attenzione per offrirti bilanciamento.
Inizia da qui.
Chiediti quale area della tua vita sta risucchiandoti maggiormente. Se è il lavoro (nuovo, da raggiungere, da cambiare o appena cambiato, etc) resta su quell’area, e scendi maggiormente in profondità chiedendoti:
- Come sta impattando il resto delle aree della mia vita?
- Cosa mi sta costando raggiungere quell’obiettivo?
Scrivi proprio in quali termini lo stai pagando…(magari lo stai pagando in termini di stanchezza e spostamenti quindi impatta sulla tua salute e sulle tue relazioni perché stanco come sei nei w.e non hai certo voglia di vedere nessuno.)
A cosa ti serve questo esercizio?
Non certo a mollare. Ma a rivedere il tuo obiettivo, a rivalutare la tua visione per renderla più giusta per te e la tua vita, per non immolarti e poi dover andare a riprendere cocci di te stesso. Magari quel luogo di lavoro è perfetto, ma è così distante che non è possibile per te a lungo fare la vita del pendolare. Hai bisogno di trovare una casa più vicina. Sono solo esempi quelli che ti sto facendo. Sappi che per alcuni mesi puoi fare una vita di sprint, ma non è umano e salutare che tu tiri per troppo a lungo. Siamo esseri senzienti e sta a noi trovare le migliori strategie e soluzioni.
Una volta che hai fatto il lavoro sull’area che ti assorbe maggiormente, puoi passare a considerare le aree della tua vita su cui ti senti sbilanciato.
Per fare questo lavoro puoi usare uno strumento perfetto che è LA RUOTA DELLA VITA.
Su questo splendido strumento di coaching, ho scritto un intero articolo che ti aiuta a capire come usarlo.
Non saltare questo passaggio, prendi carta e penna e concedi a te stesso 20 minuti di riflessione. Disegna la ruota, inserisci le aree da osservare, segna il livello in cui ti senti per ciascuna aree, prendine atto, scrivi sul tuo quaderno le azioni che potresti fare per potenziare quell’area. Trovi tutto al link più sopra.
Sarei felice di sapere in quali aree trovi maggiore disallineamento. Se hai dubbi, ti aspetto nei commenti per poterti consigliare sul miglior uso della Ruota della Vita.